RAPINA ALLA BANCA INTESA !!!!

Andora. Rapina questo pomeriggio alla filiale della Banca Intesa-San Paolo di Andora in Piazza dell’Incontro. Intorno alle 15 e 30, poco prima dell’orario di chiusura, due banditi di nazionalità italiana, con volto travisato e armati di coltello, si sono introdotti all’interno dell’istituto di credito, tenendo in ostaggio per oltre un’ora e mezza una ventina di persone tra dipendenti e clienti. Poi hanno prelevato contante e altri oggetti e si sono dati alla fuga.
I carabinieri sono stati allertati dieci minuti dopo che i due rapinatori erano fuggiti: hanno disposto posti di blocco e sono in corso ricerche anche con l’ausilio dell’elicottero. Fino ad ora dei banditi nessuna traccia. Ancora in fase di quantificazione il bottino della rapina. “E’ una rapina anomala considerando che hanno tenuto in ostaggio molte persone per così tanto tempo - afferma il Capitano dei carabinieri della Compagnai di Alassio Samuele Sighinolfi -. E poi la chiamata ai carabinieri è arrivata in ritardo. Stiamo vagliando i filmati dei circuito di videosorveglianza ed analizzando primi i rilievi eseguiti sul posto. Sono in corso indagini più approfondite”.

Andora, rapina in banca: proseguono le indagini

Andora. Proseguono le indagini dei carabinieri per cercare di scoprire i due autori della rapina messa in atto nel pomeriggio di ieri alla Banca Intesa di Andora. I malviventi si erano introdotti nell’istituto di credito intorno alle 15,30, poco prima dell’orario di chiusura, e per oltre un’ora e mezza avevano tenuto in ostaggio 24 persone, tra clienti e personale dipendente, sottraendo denaro e beni per oltre 140 mila euro
I rapinatori, camuffati solo con delle parrucche da donna, erano armati con un taglierino e un coltello. Secondo quanto riferito dagli ostaggi agli inquirenti, parlavano un italiano corretto e senza particolari accenti. I carabinieri, che conducono le indagini coordinate dal capitano Samuele Sighinolfi, della compagnia di Alassio, sono alla ricerca di eventuali tracce lasciate dai banditi che, prima di darsi alla fuga, avrebbero anche manomesso l’impianto di videosorveglianza.