Asili nido: la storia di Barbara, mamma andorese
Andora. Barbara è una mamma andorese e, sottolineando l’assenza di un asilo nido nella propria città, dice di condividere le difficoltà delle numerose donne che devono dividersi tra casa e posto di lavoro. Dopo le storie di Paola, varazzina, ed Enrica, albenganese, vi proponiamo la sua esperienza. Impegnata part-time, dalle 15 alle 19, in un negozio di abbigliamento, Barbara si è dovuta rivolgere ad una ludoteca quando è nato Marco, il suo bambino. “Mi sono trovata molto bene, nulla da dire, ma la spesa sostenuta è risultata davvero elevata, almeno rispetto al mio stipendio: spendevo 260 euro alla settimana per 4 ore giornaliere e se mi capitava di dovermi fermare un pò di più in negozio, erano ore extra” racconta.
“E’ vergognoso che non si possano assicurare asili nido in tutte le cittadine ed è vergognoso che i pochi che ci sono abbiano così pochi posti - osserva la mamma di Andora - Si parla di ‘quarta settimana’ ma in questo modo non si arriva neppure alla terza. Mio marito è un normalissimo operaio. E’ vergognoso che i Comuni non si facciano carico di un disagio così grande, che ricade sulle spalle delle famiglie che fanno già così fatica ad arrivare a fine mese”.
Al problema della mancanza di strutture per la custodia dei piccoli, si aggiungono quelli delle liste di attesta, delle graduatorie poco chiare, delle sezioni lattanti insufficienti. Si dice “veramente arrabbiata” Barbara e osserva: “Avete idea di quante mamme ci siano nelle mie condizioni? Se facessero una raccolta di firme si renderebbero conto dell’insoddisfazione e del disagio in cui ci costringono a vivere la maternità”. “Le chiedo scusa - mi dice concludendo - perché lei non ne può nulla, ma vedo che il suo giornale online si occupa spesso di questi problemi e allora ben venga”.
Il Centro Aiuto Vita ingauno, che ha sollevato la questione della penuria di asili nido nei Comuni savonesi, ha annunciato di voler inviare un dossier alla Corte dei Conti della Liguria. Il CAV punta il dito contro la disparità di trattamento soprattutto nella soglia di accettazione dei bambini, che varia dal terzo mese ai due anni. “E’ inaccettabile - afferma il presidente dell’assocciazione, Eraldo Ciangherotti - che negli asili nido comunali
Andora. Barbara è una mamma andorese e, sottolineando l’assenza di un asilo nido nella propria città, dice di condividere le difficoltà delle numerose donne che devono dividersi tra casa e posto di lavoro. Dopo le storie di Paola, varazzina, ed Enrica, albenganese, vi proponiamo la sua esperienza. Impegnata part-time, dalle 15 alle 19, in un negozio di abbigliamento, Barbara si è dovuta rivolgere ad una ludoteca quando è nato Marco, il suo bambino. “Mi sono trovata molto bene, nulla da dire, ma la spesa sostenuta è risultata davvero elevata, almeno rispetto al mio stipendio: spendevo 260 euro alla settimana per 4 ore giornaliere e se mi capitava di dovermi fermare un pò di più in negozio, erano ore extra” racconta.
“E’ vergognoso che non si possano assicurare asili nido in tutte le cittadine ed è vergognoso che i pochi che ci sono abbiano così pochi posti - osserva la mamma di Andora - Si parla di ‘quarta settimana’ ma in questo modo non si arriva neppure alla terza. Mio marito è un normalissimo operaio. E’ vergognoso che i Comuni non si facciano carico di un disagio così grande, che ricade sulle spalle delle famiglie che fanno già così fatica ad arrivare a fine mese”.
Al problema della mancanza di strutture per la custodia dei piccoli, si aggiungono quelli delle liste di attesta, delle graduatorie poco chiare, delle sezioni lattanti insufficienti. Si dice “veramente arrabbiata” Barbara e osserva: “Avete idea di quante mamme ci siano nelle mie condizioni? Se facessero una raccolta di firme si renderebbero conto dell’insoddisfazione e del disagio in cui ci costringono a vivere la maternità”. “Le chiedo scusa - mi dice concludendo - perché lei non ne può nulla, ma vedo che il suo giornale online si occupa spesso di questi problemi e allora ben venga”.
Il Centro Aiuto Vita ingauno, che ha sollevato la questione della penuria di asili nido nei Comuni savonesi, ha annunciato di voler inviare un dossier alla Corte dei Conti della Liguria. Il CAV punta il dito contro la disparità di trattamento soprattutto nella soglia di accettazione dei bambini, che varia dal terzo mese ai due anni. “E’ inaccettabile - afferma il presidente dell’assocciazione, Eraldo Ciangherotti - che negli asili nido comunali