Potrebbe senza dubbio cimentarsi nella stesura di un ipotetico “Manuale del perfetto stalker” il 32enne andorese protagonista di una storia di persecuzioni e violenze ai danni della sua ex fidanzata e del nuovo ragazzo di lei.
Un’escalation di soprusi che ha inizio nel 2006, quando S.B. si stanca di subire botte e minacce dal suo compagno (G.E., 32 anni) e lascia la casa che condividevano ad Andora. Una decisione che la porta lontano – ma non troppo – dal suo aguzzino e verso un nuovo amore (N.N., 32enne di Laigueglia). Da questo momento i due cominciano ad essere perseguitati da G.E. che, accecato dalla gelosia, mette in atto dapprima una serie di minacce telefoniche, e poi ripetute aggressioni fisiche che hanno portato le vittime a ricorrere anche a cure mediche (in un caso, si parla di una prognosi di 20 giorni).
I due diventano dei veri e propri “sorvegliati speciali” dell’uomo che non li perde di vista un attimo. Una sera, mentre la coppia stava tornando a casa in macchina, G.E. si lancia al loro inseguimento cercando di buttarli fuori strada; in un’altra occasione, il nuovo compagno di S.B. trova i propri cani avvelenati nel giardino della sua casa di Laigueglia, in un altro lei viene minacciata con un coltello da cucina dalla lama lunga venti centimetri, per poi arrivare al 12 novembre 2006 quando la ragazza viene costretta ad avere rapporti sessuali con il suo aguzzino che le negava il diritto di vedere il bambino nato dalla loro relazione.
Ora i capi d’imputazione che pendono sulla testa di G.E. sono: minaccia aggravata (col coltello da cucina), violenza sessuale, violenza privata, danneggiamento (N.N. si ritrova anche la macchina data alle fiamme dal suo persecutore), estorsione (G.E. ha anche rubato l’auto di lei minacciando di non restituirla se lei non fosse tornata sui suoi passi). Una storia di violenze che divide anche i destini dei due fidanzati perseguitati, con N.N. (seguito dall’avvocato Alessandro Chirivì) che, costituitosi parte civile nel processo, spera di lasciarsi questa storia malata alle spalle.
L’ultimo capitolo sarà il prossimo 25 ottobre con l’interrogatorio di S.B. e dell’imputato, e con la discussione finale.
Un’escalation di soprusi che ha inizio nel 2006, quando S.B. si stanca di subire botte e minacce dal suo compagno (G.E., 32 anni) e lascia la casa che condividevano ad Andora. Una decisione che la porta lontano – ma non troppo – dal suo aguzzino e verso un nuovo amore (N.N., 32enne di Laigueglia). Da questo momento i due cominciano ad essere perseguitati da G.E. che, accecato dalla gelosia, mette in atto dapprima una serie di minacce telefoniche, e poi ripetute aggressioni fisiche che hanno portato le vittime a ricorrere anche a cure mediche (in un caso, si parla di una prognosi di 20 giorni).
I due diventano dei veri e propri “sorvegliati speciali” dell’uomo che non li perde di vista un attimo. Una sera, mentre la coppia stava tornando a casa in macchina, G.E. si lancia al loro inseguimento cercando di buttarli fuori strada; in un’altra occasione, il nuovo compagno di S.B. trova i propri cani avvelenati nel giardino della sua casa di Laigueglia, in un altro lei viene minacciata con un coltello da cucina dalla lama lunga venti centimetri, per poi arrivare al 12 novembre 2006 quando la ragazza viene costretta ad avere rapporti sessuali con il suo aguzzino che le negava il diritto di vedere il bambino nato dalla loro relazione.
Ora i capi d’imputazione che pendono sulla testa di G.E. sono: minaccia aggravata (col coltello da cucina), violenza sessuale, violenza privata, danneggiamento (N.N. si ritrova anche la macchina data alle fiamme dal suo persecutore), estorsione (G.E. ha anche rubato l’auto di lei minacciando di non restituirla se lei non fosse tornata sui suoi passi). Una storia di violenze che divide anche i destini dei due fidanzati perseguitati, con N.N. (seguito dall’avvocato Alessandro Chirivì) che, costituitosi parte civile nel processo, spera di lasciarsi questa storia malata alle spalle.
L’ultimo capitolo sarà il prossimo 25 ottobre con l’interrogatorio di S.B. e dell’imputato, e con la discussione finale.